martedì 28 luglio 2009

Pescare sul fiume Po.

Il Po oltre alle meraviglie dei paesaggi che lo circondano ci sa regalare emozioni davvero fantastiche,una pesca che appassiona parecchi pescatori è quella del siluro,potente e combattivo mette a dura prova qualsiasi pescatore...nei video vedrete esperti pescatori e straordinarie catture contornate dallo splendido panorama che solo un fiume come il Po sa regalare..
Buona visione







venerdì 3 luglio 2009

Io e Samuele e le nostre catture. carpfishing

Queste sono alcune delle nostre catture,nel video c'è anche il figlio di Samuele Petesi joele futuro carpista..ho inserito alcuni amici con la nostra stessa passione il carpfishing.


mercoledì 3 giugno 2009

Luso del lead core (di Aldo Ruggeri)

Dalla rivista pescare carpfishing ho trovato queste immagini fatte da Gionata Paolicchi e Aldo Ruggeri che ci spiega come si fa un nodo con il lead core,in questo caso a usato un lead core della Fox 35 libre per preparare un terminale di tipo anti tangle utile per l'helicopetr rig.

2) Estraiamo circa 10 centimetri di anima di piombo e la rimuoviamo.

3) Inseriamo l'apposito ago all'interno del Lead Core per una lunghezza di circa 3 centimetri facendo quindi fuoriuscire la punta ricurva dell'ago stesso.

4) Inseriamo il piombo,oppure la girella o amo e agganciamo l'estremità del Dacron alla punta del lago.

5) Facciamo lentamente scorrere il Lead Core all'interno fino ad estrarre completamente l'ago.
Rimuovere la parte in eccesso e blocchiamo con una goccia di colla.






mercoledì 27 maggio 2009

Come fare le boiles pup up.

Ho copiato queste due ricette di mix dal cd non solo pubblicità di Carlo Vittiglio e Matteo Marannini ottimi esperti nella tecnica Carpfishing.

Mix pup up 1
Questo mix è già finito ed è al gusto pesce,serve solo la parte liquida.
20% Isolato di Soia
15% calcio caseinato
15% Farina di gambero
10% Farina di riso
10% Idrolizato di pesce LT o2o
10% Lactalbumina
10% Red Factor
10% semolino

Mix Pup up 2
Si presenta per essere tagliato per un valore 10/15% del peso totale,con del mix da pastura,si addice per aromi fruttati e cremosi.
25% Isolato di Soia
20% Soia Tostata
15% Semolino
10% Albumina
10% Calcio Caseinato
5% Farina di Gambero
5% Lactalbumina
Le boiles fatte con questi mix elencati sono rigorosamente da fare cuocere al vapore,una volta asciutte potete passarle 30 secondi al microonde a metà potenza.

Per chi non riuscisse a trovare le varie farine,come alternativa si può usare il mix normale aggiungendo un 15/20% di farina di gamberetto (esempio se abbiamo 100 gr di mix aggiungiamo 15/ 20 gr di farina di gamberetto.


Gamberetti

Boiles pup up in pesca.




martedì 26 maggio 2009

Come preparare le boiles cubiche

Ho trovato questo articolo sulla rivista carpfishing e grazie a Loris Perin che ci spiega come realizzare ottime boiles per pescare in corrente e sui fondali in pendenza.

Qui sotto riporto l'occorrente per preparare le nostre esche.


Suggerimenti per sviluppare un mix ideale per le boiles cubiche con le specifiche misure.
Naturalmente se si vuole usare il proprio mix lo si può fare benissimo l'importante che si tiene conto di dove si va a pescare e delle acque che si affronta.

1)Impasto pronto per essere avvolto nella stagnola se vogliamo fare le boiles tagliate a nostro piacimento.
2)Immersione dell'impasto in acqua bollente.
3)Taglio dell'impasto a cubetti.

4)Preparazione dell'impasto nello spessore desiderato.
5)Taglio delle esche cubiche dopo aver ottenuto lo spessore desiderato.
6)Cottura delle esche cubiche in acqua bollente.



Qui sotto riporto un doppio innesto pop up con boiles cubiche.

Qui come si presenta l'esca sul fondale,nella prima foto innesco con boiles affondante,nella seconda foto un innesco con spugnetta per renderla pop up.

Io personalmente le ho provate in Po e posso dire che sono efficaci con la corrente che si affronta nel grande fiume,naturalmente sono validissime anche in laghi e cave l'unico inconveniente è che con il cobra non si possono lanciare ma Questo lo si può risolvere con l'aiuto di fionda o eventuale barca.Per prevenire eventuale scioglimento veloce nelle forti correnti Loris consiglia di avvolgere con calza da donna la boiles da innesco cosi può rimanere in acqua ancora più a lungo.




lunedì 25 maggio 2009

Come preparare il mais .


Per preparare il mais da pesca io lo metto in ammollo due o tre giorni prima cosi fermenta e si ammorbidisce il chicco,se volete si può aggiungere un cucchiaio di bicarbonato,quest'ultimo lo fa gonfiare.dopo i tre giorni lo metto a bollire in una pentola a fuoco vivace con la stessa acqua che ho usato per farlo fermentare, metto il dado da cucina(un dado per 10kg di mais) e vi aggiungo il miele(due o tre cucchiai da cucina di miele per 5 kg di mais)..anche se ne mettete di più non fa mai male,il miele lo rende irresistibile e la carpa ne va ghiotta,un pizzico di sale da cucina .Dopo un 20 o 30 minuti di cottura a secondo del tipo di grano che si a messo a cuocere se medio o grande spengo e lascio raffreddare,per pasturare va bene anche caldo anzi è meglio per che a un potere attrattivo più efficace da caldo..

Qui sotto riporto un innesco per amur ma valido anche per carpa, suggerito da Carlo Vittiglio nel cd non solo pubblicità






domenica 24 maggio 2009

Percentuali di farine per fare un buon mix

Queste sono le dosi consigliate da Carlo Vittiglio e Matteo Marannini nel cd non solo pubblicità 2004/ 2005.Un capolavoro utile a ogni carpista che si rispetti..

Albumina:5/10% del peso totale del mix
Caseina:5/20%
Farina arachide tostata:10/20%
Farina di Avena:20/40%
Farina di ceci:10/30%
Farina di crisalide:5/15%
Farina di castagne:10/15%
Farina di Fava:15/30%
Farina di Fegato:5/15%
Farina di Fegato di pollo:5/15%
Farina di Gambero:5%-per pupup 15%
Farina di Grano 00:10/30%
Farina di Mais:10/30%
Farina di Canna da zucchero:10%
Farina di Tiger Nuts:10/25%
Farina di Merluzzo:10/30%
Farina di Tonno:10/20%
Idrolizzato di Cozza:5%
Lactoalbumina:10/25%
Isolato di soia:15%
Nectarblend:10/20%
Farina di Soia grassa:15/25%
Robin Red:5/15%
Farina di Germe di grano:15/
Farina di Riso:10/15%
Farina di Patata:5/10%
Farina di Orzo:10/25%
Pastoncino per uccelli:10/30%
Sodio caseinato:10/20%
GLM (Green Liped Mussel ):3/20%
Farina di Sardina:10/35%
Farina di Aringa:10/15%
Soia tostata e sgrassata:15/40%
Semolino:15/50%
Red Factor:10/20%
Latte in polvere 10/30%
Glutine di Mais:10/15%
Farina di Salmone 10/20%
Farina di Pesce bianco:10/20%
Farina di Crusca:10%
Polvere d'uovo:6/10%







venerdì 22 maggio 2009

Carpa erbivora ( da wikipedia ).

Questo è Riccardo Peri con una bella carpa erbivora di 20 kg..
Diffusione e habitat
Originaria dei grandi fiumi dell'Asia Orientale, fra lo Chang Jiang e l' Amur, da cui prende il nome volgare. Introdotta in italia nel secolo scorso, è presente soprattutto nei grandi bacini fluviali del Nord e del Centro (specialmente nel Po e nell'Arno), dove è stata introdotta per la pesca sportiva.

Descrizione
La bocca terminale è ampia, obliqua e priva di barbigli. Il corpo allungato e affusolato, è leggermente compresso nella porzione caudale. Sulla linea laterale si contano 40-42 squame. La pinna dorsale presenta 8- 10 raggi molli e la pinna anale è posta più vicino alla coda rispetto alla maggior parte dei ciprinidi. Può raggiungere i 40 Kg ed i 120 cm di lunghezza.

Alimentazione
Questo pesce si nutre di alghe ed altre piante infestanti acquatiche per cui viene spesso usato per combattere le crescite algali incontrollate conseguenti all'eutrofizzazione negli ambienti d'acqua dolce.

Riproduzione
Questa specie si riproduce attraverso uova pelagiche ma questo avviene solo molto raramente in Europa.

Pesca
Questa specie è insidiata con tecniche molto simili a quelle usate per la carpa. Esemplari di grandi o enormi dimensioni non sono rari e per questo è un pesce apprezzato dai pescatori sportivi anche per la loro straordinaria combattività. Le carni non sono particolarmente apprezzate perché liscose, simili a quelle del cavedano.

Conosciamo lo Storione ( da wikipedia ).


Diffusione e habitat

In Italia la specie è autoctona. È stato segnalato in tutti i mari anche se la presenza è rilevante unicamente nel mare Adriatico. Abita anche i fiumi, ed è segnalato nel Po anche se oggi a causa degli sbarramenti difficilmente riesce a risalire verso la sorgente: nel 1892 era invece localizzato perfino a Torino.
Nel corso degli anni tuttavia ne è stata segnalata la presenza in tutti i principali emissari e loro affluenti dell'Adriatico e del Tirreno. Oggi la presenza dello storione in acque interne è piuttosto scarsa, anche in luoghi un tempo ricchi di questo pesce. Fino a metà del XX secolo viveva nel Golfo di Palermo e deponeva le proprie uova lungo il corso del fiume Oreto, ma oggi del tutto estinto dall'intera regione siciliana. Negli ultimi anni del XX secolo sono state effettuate delle immissioni sperimentali con Arcipenser transmontanus nell'area del bacino del Po e nell'Adda. Gli esiti delle immissioni sono contrastanti.

Gli habitat sono diversi:

  • In mare predilige fondali sabbiosi e profondi 40-150mt.
  • In acque interne frequenta fiumi a grande portata con correnti lente e profonde, fondali melmosi, ghiaiosi o sabbiosi. Predilige le buche più profonde dei fiumi.
Descrizione
La bocca nettamente infera, protrattile e tubiforme. Ha sul davanti 4 barbigli cilindriformi che rivolti all'indietro non raggiungono il labbro superiore. Il muso è molto allungato tanto che la sua lunghezza è pari a quasi la metà del corpo. Sul corpo sono presenti 9-14 scudi dorsali, 24-36 scudi laterali e 8-14 scudi ventrali. La coda è eterocerca, con il lobo superiore molto allungato.
La pinna dorsale ha 31-43 raggi, quella anale 22-27. La pinna dorsale, la pinna anale e le pinne ventrali sono posizionate nella parte posteriore del corpo. Il primo raggio delle pinne pettorali è ossificato.
La livrea prevede dorso grigio-grigio-bruno o verdastro, più chiaro lungo i fianchi, mentre il ventre è giallo-biancastro.

Dimensione e acrescimento

In Italia gli esemplari non superano i 150 cm. Anche se, come specie, può arrivare a 100 anni di età, 500 cm di lunghezza ed un peso di 300 kg. La femmina è più grande del maschio

Età Lunghezza Peso
5 anni 70 cm 1,2 kg
20 anni 175 cm 30 kg
40 anni 255 cm 96 kg
60 anni 295 cm 165 kg
Riproduzione
Entra nei fiumi a gennaio-febbraio nonostante la fregola non ha inizio che due mesi dopo. All'alba o al tramonto lo si può osservare mentre compie dei grandi balzi fuori dall'acqua.
La risalita, che i maschi compiono prima delle femmine, si arresta a valle dei corsi d'acqua ove la temperatura non sia troppo bassa e la portata troppo scarsa e ove manchino fondali profondi e tranquilli. Le uova (in numero di 20.000 circa per Kg di peso, di colore bruno e del diametro di 3 mm circa) sono deposte in acqua corrente ad una profondità variabile tra i 2 e i 10 mt. Esse aderiscono ai ciottoli ed al substrato del fondo e dopo 3-7 giorni si schiudono. Gli avannotti sono lunghi 10 mm circa. Nel giro di 1-3 anni i giovani storioni scendono al mare, rimanendovi fino all'età riproduttiva intorno ai 7-14 anni.

Alimentazione
Crostacei, molluschi, pesci. In acque interne, pesci vivi o morti, molluschi, crostacei e vermi. Gli animali più anziani si alimentano prevalentemente di notte.

Pesca
La pesca si pratica con lenza a fondo adeguata alle dimensioni della preda. Come esche si utilizzano lombrichi a fiocco, pesci vivi o morti, pezzi di carne.

Allevamento
L'importanza economica dello storione è notevole, sia per la prelibatezza delle carni che delle uova da cui si ricava il rinomato caviale. Rientra tra le specie ittiche allevate, anche se il ciclo di produzione è piuttosto lungo, tre anni per la carne, circa dieci anni per le uova .

Stato di conservazione
Le principali minacce sono costituite dalla pesca professionale e, in misura minore, sportiva (vietate entrambe da alcuni anni), dagli sbarramenti che impediscono le migrazioni riproduttive e dall'inquinamento delle acque fluviali.

Conosciamo il luccioperca ( da wikipedia ).


Diffusione e habitat

Originario dell'Europa centro-settentrionale e di quella orientale (Svezia, Finlandia, Germania, Polonia ed ex URSS) nonché dell'Asia occidentale, è stato introdotto in molti paesi europei agli inizi del XIX secolo, con notevoli conseguenze ambientali.

In Italia fu introdotto tra il 1902 e il 1908 nei laghi di Comabbio e Pusiano ed in seguito in tutto il nord Italia, ma oggi sembra sia diffuso solamente in alcuni laghi (Lugano, Comabbio, Maggiore, Corbara, da cui si è poi diffuso nell'intero corso del Tevere fino alla città di Roma), e lungo il corso del fiume Chienti. Una buona popolazione è presente anche nel fiume Po, con esemplari che raggiungono e superano anche i 10 kg di peso.

Vive nei tratti inferiori dei fiumi e nei laghi a grandi e medie dimensioni, con acque ben ossigenate.

Descrizione

Ha corpo snello ed affusolato, la pinna dorsale anteriore ha 13-15 raggi spinosi. La bocca è provvista di piccoli denti e qualcuno più grande sparso. Il maschio presenta una concavità nel dorso, fra la testa e la pinna dorsale anteriore; nella femmina questi punto invece è convesso.

La livrea presenta una colorazione bruno verdastra su testa, dorso e fianchi, più chiara sulò ventre. Alcune strisce verticali nere scendono dal dorso fino ai fianchi. Le pinne sono verdastre chiazzate di nero.

I soggetti più longevi raggiungono l'età di 20 anni, 130 cm di lunghezza per un peso di 15 kg.

Come nel persico si conoscono casi di popolazioni nane, dovute alla scarsità di cibo e alla grandezza dello specchio d'acqua.

Comportamento

Questa specie ha tendenze prevalentemente notturne. Quando si tratta di piccole dimensioni vive in piccoli branchi, mentre quando diventa adulto diventa solitario.

Riproduzione
La deposizione avviene a circa 12 °C tra aprile e giugno su fondali sassosi o coperti da radici di piante.

Alimentazione
Il lucioperca ha esigenze alimentari molto specifiche ed è quindi poco diffuso. le sue prede sono alborelle, scardole, persici sole e Cobiti. L'alimentazione è ridotta durante l'inverno.

Pesca
Considerato un pesce pregiato sia per la pesca sportiva sia per la squisitezza delle sue carni, il lucioperca viene pescato con esche artificiali (tecnica dello spinning), verme, piccoli pesci ma soprattutto con la tecnica del morto manovrato.

Conosciamo il Luccio ( da wikipedia )




Diffusione e habitat
Questo pesce è diffuso nel continente nordamericano, pressoché in tutti i bacini fluviali atlantici e del Pacifico. In Eurasia è presente dalla Francia alla Siberia, compresa l'Italia settentrionale. In irlanda ed inghilterra è presente in gran numero. Il luccio è un utile e prezioso equilibratore naturale. Nella sua dieta preferisce selezionare prede morte o malate, inibendo anche l' eccessiva prolificità di altri pesci, ciprinidi soprattutto che, sviluppandosi in numero eccessivo, potrebbero modificare l'equilibrio di alcuni ambienti.

Descrizione

Può raggiungere 1,30 m di lunghezza e superare i 20 kg di peso (sono stati catturati esemplari di quasi 30 Kg), la crescita e la dimensione finale sono piuttosto variabili, in relazione all'alimentazione e alla temperatura dell'acqua, in genere raggiunge i 20 cm durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine. Ha la particolarità singolare di avere più di 500 microdenti molto affilati sulla lingua in aggiunta a quelli propri dell'esoscheletro.Oltre che dalla bocca di grosse dimensioni e fornita di file di denti uncinati, il luccio è caratterizzato da una testa piuttosto grande rispetto al corpo, di forma allungata e schiacciata (per questo motivo è noto in alcune regioni d'Italia come "Luccio Papera"). La colorazione è varia a seconda dell'habitat e della colorazione dell'acqua: ventre bianco giallastro, dorso verde-bruno maculato scuro. La forma corporale varia secondo la corrente delle acque in cui vive, nelle zone con scarsa corrente assume una fisionomia allungata, nelle acque ferme presenta un corpo più tozzo
.

Riproduzione

Le femmine, che raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni di età, depongono le uova all'inizio della stagione primaverile, in zone ricche di vegetazione, aderiscono alle piante acquatiche fino alla schiusura, quando le larve permangono attaccate agli steli vegetali per mezzo di un organo adesivo del capo e in pochi giorni assorbono completamente il sacco vitellino.

Alimentazione
È un predatore di altri pesci, caccia restando immobile fra le piante acquatiche in attesa che la preda si avvicini, in assenza di prede consone non disdegna rane, piccoli mammiferi, giovani uccelli acquatici e il cannibalismo.

Pesca
È considerato il re dei predatori d'acqua dolce. Si pesca a spinning oppure con il vivo o l'esca morta sia a fondo che con il galleggiante. Generalmente si pesca individuando la tana o il posto dove presumibilmente è in caccia: tronchi sommersi, canneti, erbai, tappeti di ninfee possono essere tutti posti dove l'esocide attende le sue prede in agguato. Nei grandi laghi spesso il luccio adotta una tecnica di caccia "sospeso", praticamente cacciando sotto i banchi di pesce di cui si nutre in quel determinato ecosistema (in America questa tecnica è nota come "suspending pike"). Bisogna porre attenzione quando lo si salpa poiché è dotato di denti affilati; è consigliato l'uso dei guanti e del guadino e della presa opercolare: praticamente quando il pesce è ormai stanco si fa scivolare la mano con le 4 dita chiuse sotto una delle due branchie, la si lascia scorrere verso la punta della bocca fino ad arrivare all'osso mandibolare, questa presa è sicura e assolutamente indolore per il pesce. Nella pesca è indispensabile un terminale di acciaio perché con i denti potrebbe tranciare il filo. Tra le esche valide per insidiarlo si segnalano il morto manovrato, e per lo spinning: spinnerbait di dimensioni generose (da 1 oz. in su), jerkbait, swimbait, come gli intramontabili minnow, rotanti e ondulanti tutti di grandi dimensioni.

Conosciamo la Tinca ( da wikipedia )


Diffusione e habitat

È diffusa in tutte le acque dolci europee (arcipelago britannico compreso) a corso lento: laghi, fiumi, canali, stagni. A volte è segnalata nelle foci di alcuni fiumi sull'oceano artico, così come nel lago Bajkal.

Predilige fondi melmosi o ricoperti di vegetazione. Sopravvive anche in ambienti poveri di ossigeno. In inverno non si nutre, muovendosi lo stretto indispensabile, in acque fangose.

Negli ultimi anni si è notata una contrazione della specie a seguito della diffusione di specie infestanti quali il carassio ed il pesce gatto.

Descrizione

La Tinca ha un corpo tozzo, coperto da piccole squame, con grosse pinne carnose. La livrea è verdastra sul dorso, più chiara e tendete al giallo nella zona ventrale. Le pinne sono verde-brune. Gli occhi sono rossi.

Solitamente raggiunge i 30-50 cm di lunghezza per 2 kg di peso, anche se sono registrate (non in Italia) tinche lunghe fino a 84 cm.

Riproduzione

Il periodo della fregola avviene tra la primavera e l'estate, quando le tinche si spostano verso acque basse riccamente coperte di vegetazione acquatica.

L'accoppiamento avviene in più momenti (fino a 2 mesi), poiché la femmina produce centinaia di migliaia di uova (fino a 600.000 per kg di peso) che il maschio feconda esternamente.

La schiusa avviene dopo 5-6 giorni e le piccole larve sono provviste di un organo adesivo grazie al quale rimangono attaccate alle foglie delle piante acquatiche fino a quando il sacco vitellino si sarà riassorbito.

La maturità sessuale avviene ai quattro anni per i maschi e a due per le femmine.

Alimentazione

Pesce onnivoro, si nutre di organismi bentonici e vegetali, soprattutto in orari notturni.

Pesca

È un pesce dalle carni apprezzate, preda di pescatori sportivi e non, nonché oggetto di allevamento in acquacoltura.

Per pescarla vengono impiegate canne bolognesi, fisse e da fondo con montature medio-pesanti.

La montatura per la bolognese consiste in

  • una canna bolognese da 6 m,
  • un mulinello con filo 0.22,
  • galleggiante da 8/9 gr.,
  • piombo da 5 gr.,
  • girella,
  • terminale 0.16,
  • amo del 6 con bigattini, mais, lombrichi, polente;

la montatura per canna fissa consiste in:

  • una canna fissa da 8/9m,
  • elastico,
  • filo 0.20,
  • galleggiante 0.50 gr.,
  • pallini spaccati,
  • terminale 0.16,
  • amo del 5 con le stesse esche per la fissa;

la montatura per la canna da fondo consiste in:

  • una canna da fondo da 4/5 m,
  • filo 0.35,
  • piombo 20 gr.,
  • pasturatore,
  • salvanodo,
  • girella,
  • terminale 0.30,
  • amo del 6 con le stesse esche per la fissa e la bolognese.

Le esche sono simili a quelle in uso per la carpa rispetto alla quale pero' apprezza maggiormente esche di origine animale quali il lombrico ed il bigattino.

Conosciamo L'anguilla (da wikipedia)


Distribuzione e habitat
È una specie diffusa in tutta Europa, dall'Islanda al Senegal, sia in acque dolci (talvolta anche montane) che salmastre e marine. È meno comune nel mar Nero e nei suoi tributari (tra cui il Danubio). In genere popola ambienti a corrente debole o assente ma non si può escludere di trovarla in acque anche molto mosse. I maschi stazionano spesso in acque salmastre senza risalire i fiumi come invece fanno regolarmente le femmine.

Descrizione
Presenta un corpo allungato, subcilindrico, serpentiforme; la pinna dorsale, di modesta altezza, è allungata fino a unirsi alle pinne caudale ed anale. La pinna anale è più lunga della dorsale. La mandibola è più sporgente della mascella, l'occhio è piccolo. Il colore cambia con le fasi vitali: bruno sul dorso e giallastro ventralmente per gli animali che vivono in acque dolci e nero sopra ed argentato sotto per quelli che risiedono in mare o che si apprestano ad effettuare la lunga migrazione. La femmina può raggiungere i 3 kg di peso.

Riproduzione
Si tratta di un migratore catadromo ed il suo ciclo riproduttivo, straordinariamente complesso, è noto da relativamente poco tempo. Tutte le anguille che vediamo sono nate nel mar dei Sargassi, che è l'unico punto noto dove avviene la riproduzione di questa specie. La migrazione degli esemplari sessualmente maturi inizia dalle acque dolci o salmastre dove questi pesci risiedono, in autunno. L'istinto riproduttivo è talmente forte che le anguille che vivono in laghi o stagni chiusi non esitano ad uscire dall'acqua ed a raggiungere il fiume o il mare strisciando come serpenti, questo avviene durante la notte, soprattutto in condizioni di pioggia (che consente ai pesci in migrazione di evitare la disidratazione) e di assenza di luna (dato il carattere lucifugo della specie)[1]. In mare subiscono notevoli variazioni come l'aumento di dimensioni degli occhi (si suppone che la migrazione avvenga ad alte profondità, dove la luce è poca) e la degenerazione dell'apparato digerente (l'anguilla in migrazione smette di nutrirsi). Attraverso itinerari poco noti questi pesci, che non sono di certo forti nuotatori, raggiungono l'area dell'Oceano Atlantico in cui avviene la deposizione, effettuata la quale muoiono. Alla schiusa dell'uovo il giovane (che ha una caratteristica forma fogliforme e che prende il nome di leptocefalo) fa il medesimo percorso fatto dalla madre per tornare in Europa nell'esatto luogo da dove essa proveniva, impiegando circa 3 anni per effettuare tutto il viaggio ed arrivando allo stadio di "ceca".

Alimentazione
Si nutre di alimenti animali, sia vivi che morti. Caccia la notte o quando l'acqua è molto torbida, anche in condizioni di piena, affidandosi prevalentemente all'olfatto.

Pesca
Si cattura con vari tipi di reti, nasse e lenze, tra cui la "mazzacchera", un tipo di lenza senza amo innescata con una "corona" di lombrichi. Le carni sono squisite ma molto grasse.

Minacce
L'anguilla è registrata come "In pericolo critico" dalla Lista Rossa IUCN, che è il gradino immediatamente precedente l'estinzione. Non si dimentichi che, a causa del peculiare ciclo riproduttivo, questa specie non è allevabile in cattività per ripopolamenti se non catturando i giovanili al loro ritorno dalla migrazione. Le principali cause della rarefazione non stanno nell'inquinamento (a cui l'anguilla è poco sensibile) ma nell'eccessivo sforzo di pesca, sia degli adulti che del novellame a scopo di ripopolamento delle valli da pesca.

mercoledì 13 maggio 2009

Il pescegatto..(da wikipedia)


L'ordine dei Siluriformes, comunemente detti pesci gatto, appartenente alla classe degli Actinopterygii, è un raggruppamento piuttosto eterogeneo di pesci ossei per la gran parte d'acqua dolce. Quasi tutte le specie che vi appartengono sono caratterizzate dal fatto di possedere almeno un paio di barbigli prominenti ai lati della bocca, utilizzati come organi di senso, per il resto questo ordine comprende specie estremamente eterogenee e diversificate in alcuni casi addirittura prive di barbigli ed in altri adattate alla vita marina. Alcune specie posseggono organi respiratori accessori che le rendono capaci di respirare l'ossigeno dell'aria e quindi di vivere per periodi prolungati fuori dall'acqua.

venerdì 8 maggio 2009

Come fare le boiles. pt 2

Per fare le boiles ci servirà!. il mix, uova aroma ,attrattore , ci sono in commercio vari attrattori sia in polvere che liquidi,le dosi sono scritte sul prodotto , ma onestamente raddoppio le dosi!. Dolcificante, si trova ovunque negozio di pesca alla carpa ,io mi trovo bene ad usare spesso il miele, melassa,sciroppo di frutta,zucchero. Ci serviremo di una bacinella per impastare e una pentola per cuocere le boiler. Rompiamo le uova nella bacinella , la qantità desiderata,le prime impastate le farei con 5 in modo da darvi la possibilità di imparare senza consumare troppo materiale!.aggiungere aroma e attrattore liquido,(gli attrattori in polvere è meglio mischiarli nel mix prima di mettere le uova)!.impastare fin che diventa abbastanza dura ,ma non troppo!, formare delle strisce e con l’apposita rulliera si formano le boiles, le sfere devono essere ben fatte senza crepe ne fori, il rischio è che l’aroma durante la cottura si disperde nella pentola!.mettiamo le nostre sfere nell’acqua bollente per circa 3/4minuti a secondo delle dimensioni,togliere le boiles e asciugarle con uno straccio, e mettere ad asciugare per qualche giorno all'aria, la boiles cotta nel momento nella parte esterna deve esserci un millimetro di strato cotto!.Mai mettere ad asciugare al sole. dopo che saranno asciutte sono pronte per la nostra pescata, o altrimenti le possiamo mettere in congelatore con dei granelli di riso , il riso toglie i residui di umido .









Conosciamo la carpa.

CARATTERISTICHE della carpa di Stefania Busatta

Particolare della carpa è la è la presenza sul labbro superiore 4 barbigli , 2 lunghi e due corti , inoltre sulla spine dossale ci sono 20 raggi .
la livrea è giallomarrone con tonalità più chiare sul ventre.
la carpa è originaria dell'asia. si suppone che in Europa sia stata importata dai romani, che notarono la facilità con qui questa specie poteva essere allevata . questo ciprinide per 2000 anni ha avuto una grande importanza nell'allevamento grazie alla sua buona capacita di adattamento e per la crescita rapida . La forma selvaggia si distingue soprattutto per il corpo più snello di quella di allevamento.
Una carpa selvatica di 3-4 anni misura tra i 20 e 40 cm .

VITA E ABITUDINI

La carpa vive solitamente nelle pozze erbose a fondo fangoso, nei laghi e nei fiumi .
é un animale timoroso , ed infatti ha abitudini principalmente notturne.
La riproduzione avviene in acque più tosto basse ad una temperatura compresa tra i 18 e i 20°C.
Evidentemente una stagione primaverile -estiva particolarmente calda influenza positivamente la riproduzione. le femmine depongono molte uova anche due milioni , ad intervalli di circa una settimana . Le uova deposte misurano appena 1mm, ma in acqua aumentano di dimensioni sino a 1,6 mm. Rimangono ancorate alle piante , sino a che schiudono quando la temperatura è particolarmente calda.Le larve appena nate rimangono attaccate al vegetale o adagiate sul fondo per un paio di giorni; la loro dieta comprende alghe microscopiche o piccolissimi crostacei.
La crescita delle piccole carpe (avannotti) è estremamente veloce negli allevamenti più lenta in natura . La maturita è raggiunta verso i 3-4 anni , di solito, i maschi sono più precoci. ( Stefania busatta )
.




Conosciamo il Po,Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)




Lunghezza:
652 km
Portata media: 1.540 m³/s
Bacino idrografico: 71.000 km²
Altitudine della sorgente: 2.022 m s.l.m.
Nasce: Monviso - Pian del Re
Sfocia: Mare Adriatico
Stati/regioni attraversati: in Piemonte: provincia di Cuneo, provincia di Torino, provincia di Vercelli e provincia di Alessandria;

in Lombardia: provincia di Pavia, provincia di Lodi, provincia di Cremona e provincia di Mantova;
in Emilia-Romagna: provincia di Piacenza, provincia di Parma, provincia di Reggio Emilia e Provincia di Ferrara;
in Veneto: provincia di Rovigo.




lunedì 4 maggio 2009

Scacco matto di Fiorenzuola D'Arda

CIAO ! LA STAGIONE INVERNALE,STA’ VOLGENDO AL TERMINE, E
NOI VOGLIAMO CORONARE L’EVENTO DI CHIUSURA CON UN GRANDE
MEETING D.J.’S, DEDICATO SEMPRE ALLA MUSICA AFRO FUNKY
REMEMBER DI QUALITA’. PROTAGONISTA DELLA SERATA LA MUSICA
DI MONDO BLU, MELAMARA, FUTURA, ALLIMITE, X-PLANET, VEGA
CLUB, CON I D.J.’s: ROBERTO LODOLA, RUDY FRANCESCHI, ALEX
MONDINA E TONY, ART DIRECTOR FRANCESCA COSTANTINI. QUESTO
APPUNTAMENTO VERRA’ ECCEZIONALMENTE REALIZZATO NELLA
SERATA DI SABATO 16 MAGGIO, PER DARE ANCORA UNA VOLTA LA
POSSIBILITA’ DI RAGGIUNGERCI ANCHE A CHI PROVIENE DA
LONTANO. NON PERDETEVELO !! LE PROSSIME ONE NIGHT
RITORNERANNO AD OTTOBRE !
Registrati per seguire tutti gli eventi e per avere il biglietto riduzione al sito www.afrotrenditalia.com/

domenica 3 maggio 2009

Il linguaggio degli abitanti della natura.

Durante una sezione di pesca sul po ho registrato questi video per farvi ascoltare la voce degli abitanti della natura,..alle prime ore del mattino si risvegliano e con il loro linguaggio si danno il buon giorno.Il bello della pesca è anche questo ascoltarli e imparare a rispettare la natura e i loro abitanti per che siamo noi gli ospiti nel loro mondo e non loro nel nostro.
Ricordiamolo sempre questo anche ai nostri figli di difendere il benessere della natura per che è lei che ci fa vivere
.



venerdì 13 marzo 2009

Ricette di mix per boiles per pesca in po.

Mi è stato chiesto ricette di mix per affrontare il po,non ho cosi tanta esperienza a riguardo allora ho sbirciato nel sito del ilfiume.net e ho trovato queste qui.

BIRDFOOD

300 gr. Semolino 10 gocce Black Peper
100 gr. Latte in polvere dp Indian Spice
250 gr. Soia dp Insaporitore Spice
200 gr. Pastoncino 1 cucchiaio da caffè di sale
150 gr. Farina di mais

__________________
FISHMEAL
300 GR. Semolino dp shellfish
250 gr. Soia dp squidoctopus
100 gr. Mais 10 ml olio di pesce
100 gr. Latte in polvere dp secret
250 gr. Farina di pesce

__________________
50/50 +
400 gr. Semolino
400 gr. Soia
100 gr. Mais
100 gr. Latte in polvere
neutre o aromatizzate a piacere, per aumentare la pasturazione principale senza
causare assuefazioni.


Aumentare la dose di aromi e stimolatori di qualche ml, poiché la massa d’acqua del fiume e la corrente tendono a dissolverli rapidamente. Essenziale diventa l’utilizzo di ammolli e baitdip vari.

Come preparare le tiger nuts..


Con l'aiuto di Ermes e Lori Perin riusciamo a capire come preparare e innescare le tiger nuts.





La ricetta è copiata da www.pescarecarpfishing.it e i testi e foto da www.pescarecarpfishing.com

1) Fare bollire dell'acqua e sciogliervi dello zucchero (250gr.per 1kg di secco).

2)versarla nel secchio con le Tiger fino a ricoprirle e mescolare bene.

3)chiudere il secchio ermeticamente e lasciar raffreddare.(vi si può aggiungere aroma 2ml per 1 kg di secco.ed un dolcificante

4)con il secchio chiuso lasciare fermentare per 3/4 giorni.

5)Trasferire le il tutto in una pentola e portare ad ebollizione.

6)Mantenere una cottura vivace per 30 minuti.

7)Riversare il tutto in un secchio ermetico e,dopo averlo chiuso lasciare fermentare ancora per 3/4 giorni,meglio al caldo.

8)Con la fermentazione l'acqua inizierà a condensarsi ed a formarsi una sostanza gelatinosa biancastra.....che è l'indice di una corretta preparazione dei nostri tuberi.

é sufficiente un kg di secco per una uscita di 72 ore ..(1 persona)...è addirittura dannoso gettare in acqua quantità eccessiva di Tige-Nus,.. non tutte le Tiger vengono digerite dalla carpa,e teniamo conto che contengono molte proteine .

montature pop up Testo e foto di Ermes e Loris Perin












Molto utile questo articolo trovato sulla rivista carpfishing.

fig1)Rappresentazione grafica del metodo per evitare l'effetto ombra sull'amo, causato dalla eccessiva dimensione delle Tiger.
fig2)Esempio di un innesco galleggiante con arachidi con spugnetta centrale
fig3)Innesto galleggiante con mini particles avvolte in rete di calza.
fig4)Innesto pop up con ceci e spugnetta.
fig5)esempio di innesto pop up con canapa avvolta in rete di calza
fig6)Esempio di innesco criticamente bilanciato con mais e spugnetta centrale.
fig7)Esempio di innesco con bacche d'acero.
fig8)Esempio di innesco con Tiger nuts

mercoledì 4 marzo 2009